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Programmazione PLC: è ora di fare un passo avanti?

  • MauroBottizzo
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9 Anni 5 Mesi fa #224 da MauroBottizzo
Programmazione PLC: è ora di fare un passo avanti? è stato creato da MauroBottizzo

permettimi di intromettermi nel tuo ragionamenti, io programmo plc da oltre 30 anni ho iniziato quando i plc si programmavano con tastierino dedicato con i tasti che riportavano i numeri e alcune lettere, poi c'è stata l'evoluzione dei pc e siamo arrivati ai nostri giorni.
Quando ho iniziato ad avvicinarmi alle soluzioni softplc era il lontano 1992 prodotto da una società italiana e si programmava in un linguaggio simile a quello che oggi è il linguaggio strutturato.
Quando ho proposto la soluzione del softplc tutti mi dicevano che ero matto (colleghi e fornitori) ad affidarmi ad un plc per automatizzare la mia macchina, ma avevo gia capito che la strada del futuro era quella non una scatola con dentro un micro e la programmazione a contatti.


Proseguo qui il tuo ragionamento, iniziato in questo thread, per non sporcarlo ulteriormente. Tuttavia vale la pena tentare un approfondimento.

Sicuramente l'automazione industriale ed il mondo della programmazione a PLC deve chiedersi che futuro vuole ritagliarsi, rispetto a tutto cosa lo circonda e le aspettative del mercato e degli utenti finali.

Mentre quando tu hai iniziato a lavorare, più o meno lo stesso periodo in cui ho iniziato io, l'automazione tramite PLC e poi tramite HMI aveva portato una reale e concreta novità, rispetto ad un modo di fare che fino ad allora nessuno conosceva, e quindi fonte indubbiamente di timori e reticenze varie, oggi rischia di invecchiare ed essere mess all'angolo.

Non tanto l'automazione che, in qualche modo, andrà sempre avanti; semmai gli attori che ne fano parte.

Soprattutto chi ha integrato nella logica storica risolta dl PLC anche il cosidetto "motion" ha guardato a CodeSys e poi lo ha adottato come ambiente di programmazione di più ampio raggio. Ma il problema non è se si deba guiardare a CoDeSys, piuttosto che altri sistemi di sviluppo. A mio avviso il problema è altrove.

Il modo di progrmmare, anche nell'automazione del macchinario, non deve isolarsi troppo, o per nulla, dagli altri modi di programmare: vuoi microcontrollore, PC, tablet o quello che sarà. Io non condivido affatto che, per il solo motivo che gli addeti al mondo dell'automazione sono manutentori poco istruiti ed affini ai linguaggi, si debbano adottre forme di programmazione "semplificata" con oggetti preconfezionati dai vari brand e, per altre esigenze, tutto sia reso "impossibile", o "possibile" con pacchetti o licenze aggiuntive. E non intendo dire che non debano esserci pacchetti e licenze aggiuntive. Intendo dire che anhe il sistema di automazione debba poter fare uso e disporre di tutte le soluzioni offerte da altri sistemi.

Un esempio banale, che avevo già accennato nel precedente thread: possibile che per rappresentare un rettangolo, una frase, od un numero, su un pannello HMI, debba programmare due sistemi diversi almeno: uno logico ed uno grafico? Ma non esiste poprio più ormai. Tra qualche anno CoDeSys si installerà su dei tablet integrati, penso, spero... PErché diversamente la professione che in questi anni è stata dei programmatori di PLC, passerà a tenici più attenti ed idonei ad altri sistemi di programmazione integrati.

Allora, e mi riallaccio al discorso del thread originale: devo davvero accettare di non poter creare file e scriverci dentro cosa voglio, solo per il fatto che gli sviluppatori del sistema logico hanno pausa che alcuni addeti lo usino male e mandino in "palla" il sistema? Ma non deve essere un problema mio, non deve essere un problema del linguaggio di programmazione che viene dunque limitato. Semmai sarà un problema di chi avrà scritto quel codice errato, pesante, o cosa altro sarà.

Oggi il cliente più ignorante in materia ha almeno uno smartphone con cui può fare di tutto, ci chiede di risolvere problemi, incredulo che invece "noi", per fare qualcosa in più che non accendere lampadine dobbiamo creare architetture con PLC, HMI, server dati, reti, ecc. Giusto il mese scorso mi è successa una cosa simile: su un impianto che montava una S7-300 ed un HMI di quelli nuovi, ma hanno chiesto di esportare su flash USB alcuni dati di produzione: come fare? Quando gli ho detto quali erano le soluzioni tecniche possibli, mi hanno guardato male, pensando che ne volessi approfittare. Eppure chi è che oggi non si aspetta, come minimo, che un sistema di automazione possa esportare alcuni dati almeno su file CSV?

Non so se il filo conduttore del mio ragionamento sia chiaro a tutti. Trovo assurde tutte le limitazioni poste al sistema per paura che un utente "programmatore" poco attento posa fare danni. Forse è una scuola di pensiero che ha prevalso, ancora fortemente esaminata nelle stanze dei bottoni, non so. Spero però non duri un giorno di più.

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9 Anni 5 Mesi fa #226 da roby
Mauro, mi intrometto anche io nel discorso, la mia esperienza è notevolmente di versa da quella di papy (umberto) e credo anche dalla tua, io ho iniziato a lavorare in una società dove prima del funzionamento della macchina era importante la sicurezza e non c'erano molti spazzi di manovra per inventare o provare tutto doveva essere stabile e collaudato.
In molti casi ho invidiato il lavoro di umby che aveva margini a sperimentare nuove tecnologie, posso dirti che io ero uno di quelli che quando ha sviluppato una macchina da stampa utilizzando un softplc gli dicevo che era pazzo.

Alla luce di oggi e con l'interconnessione e la globalizzazione dei mercati, dove uno stabilimento nelle basa padana che produce delle viti per un stabilimento dislocato in Cina quest'ultimo deve sapere in tempo reale come va la produzione e se ci fossero dei problemi che possano ritardare la consegna.

Ritengo che ormai i mercati sono globali e per tanto è necessario sistemi che elaborano dati e gli stessi li rendano disponibili a tutti quelli che devono elaborarli, non solo a livello alti vedi per esempio ma anche a livello basso della piramide ossia il sensore.

Ma ritornando alla mia esperienza lavorativa iniziale, posso dire con quasi totale certezza che i grossi costruttori di sistemi PLC vedono con grande diffidenza tale possibilità, non solo per le questioni espressa da umby ma anche da te, ma la questione tocca anche la parte commerciale, una scelta del genere ridurrebbe il loro fatturato.

Ma basterebbe un solo costruttore, che cominci proponendo una soluzione del genere e tutti gli altri saranno costretti a seguirli.
Pensa solo a Siemens o Rockwell entrambi mi avevano giurato che non avrebbero mai sviluppato una soluzione softplc giustificando tale scelta per stabilità e sicurezza e dopo solo pochi anni da tele affermazione sui loro cataloghi comparivano tali soluzioni.

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9 Anni 5 Mesi fa #228 da papy
ciao
per primo Mauro mi trovi pianamente allineato al tuo pensiero, i plc come li ho conosciuti all'inizio della mia esperienza lavorativa, ma anche quelli di oggi almeno una fascia diciamo bassa, per quanto mi riguarda sono belli che defunti, ormai l'automazione deve evolversi con i protocolli in relatime a tutti i livelli e la condivisione delle informazioni da parte di tutti i membri
lo so che è una visone un po futuristica, ma neanche tanto, ritengo che società oggi sconosciute possano dare lo spunto a questa rivoluzione e ritengo che per questo dobbiamo puntare a società italiane perché i tedeschi non sono cosi futuristiche

ciao
Umby

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